domenica 8 dicembre 2013

Potevi frantumarmi più forte

Frantandomi il cuore come il ponte di cristallo che si distrugge, ho i colori delle galassie. E fisso quei punto bianchi nella notte e so che c è la mia casa. Mi studi e ti sfioro appena per non disturbarti, per vederti andare via. Mi sussurri la lingua dei gatti e mi buchi alle spalle come il coltello del fratello, era un viso antico e fedele, sensibile e vendicativo, non avendoti mai visto sotto questa luce, la bellezza del terrore. Massaggiamo le nostre gambe e paghiamo cibi scadenti per riempire le credenze del nostro cuore, si sente perfetta l anima al centro del mio corpo, eri sangue che scorreva e malattia che si auto difendeva. Ti cerco ma non ci passo, hai troppi occhi buttati in giro. E mi assorbe il tuo respiro, nitido flusso di parole nere che si tengono per mano. Mi scaldi sempre le viscere e non ho coerenza se c'entra la pancia. Eravamo qualcosa di predestinato. Ignoralo ma non ti toglierai la maschera con me non c'è n è bisogno, conosco già la vera faccia marcia e bella, accomodati tra le mie gambe, morbida come il sole. Non lo so cosa sono, ma crescerò.

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