lunedì 13 aprile 2009

Casolimite.

Poi tu non vuoi andare ai compleanni e io rido. Ci siamo fumati i pensieri su della carta stagnola e sono evaporati come incenso dentro ai nostri nasi, cercando di impressionarci con le poesie più belle, cercando di nasconderci perchè loro non ci possono capire, volevo stendere il viola e sognarci su ma non era possibile raggiungere la via in tempo, giocando sui divani rotti e cercando la fine di qualche sigaretta, poi era costacurta e non crestabassa ma non importa, ancora vinciamo. Il tuo corpo è in declino ma hai gli occhi sempre accesi dicevi, non siamo piu scappati tra le gabbie per giocare a nascondino, non hai perso la ragione insieme alla follia? si avvicina il sole e saremo sempre piu sfatti, e esaltati, cerca di toccarmi dove nessuno ci è mai riuscito, sono impenetrabile e schiacciami, mi bastano le pillole della felicità per cantarti le canzoni piu assurde, una stella tatuata fra le dita e i buchi, ci siamo emarginati dal resto e ce lo vogliono ricordare, ma la mia pelle è liscia e tutto ci scivola addosso, il limite è vicino e queste storie bisogna viverle, ma tu raccontami ancora un pò dei fori dei piercing che si richiudono, e dell eternit degli anni 80, e di come ci stiamo consumando lentamente, dignità zero ma ci si fotte piano, il sole nero che non arrivava mai. Ma è quello che hai detto, la luna non era ancora del tutto piena.

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