martedì 31 marzo 2009

Allontana l'odore del tuo collo

Staccherò tutti gli anni adesivati con felicità e li sostituirò con dei nuovi post presi a 10 euro all'uno solo per sentirsi un pò più realizzati. Con dispiacere ho osservato le ossa che si scioglievano e avanzavano senza chiedere il permesso, il mio inconscio spinge troppo forte e io mi vedo male, poi fuori piove e tutto fa un pò schifo.
Busseremo alla porta della farmacia per chiedergli le siringhe dal tappino estraibile, poi ci faremo dentro alle strade con gli occhi appicicati come colla, ricreiamo meccanismi virtuali per autoconvincerci che l'ozono non ci divorerà e che le pennette usb tra poco si inseriranno anche nei nostri cuori, ho cercato le medicine per curare il mio sangue ma poi le ho buttate nel cassetto degli elenchi telefonici sottolineati, io e le mie fisse,come quando volevo smontare il soggiorno di Valerio e pesare ogni minima cosa per vedere quanto pesava in tutto la stanza, noi compresi, ma poi ci ha messi in crisi il contatore che non si poteva staccare.
La polvere di gomma mi insegue e io sto per finire le mie riserve di erba e di tranquillità, forse dovrei vendere l'anima a qualcuno, forse dovrei morire in mezzo alla strada senza che nessuno se ne accorgesse.
Credi ti verrà la cirosi epatica a forza di bere ma ci divertiamo a far cadere le bottiglie mentre i cinesi ci parlano sotto con quella lingua strana, io sono del Drago e anche tu, l'ultima freccetta ha colpito i postumi di qualche sentimento nato sbagliato, di qualche pensiero scomodo che mi prende quando fisso un punto vuoto, ma poi rido perchè sei un clown e lo sai, deriso dalla folla e resistente ancora per un pò. Hai mai pensato di comprare qualche congratulazione solo per sentirla sincera? Vedo gli stupidi prendersi per mano e darsi la mano, e tenere il telefono in mano, farsi foto, farsene di più perchè sono venuti fuori male, poi li vedo parlare e penso a quanto sono inutili, quanto odio l'amore standard, le feste, le costrizioni, l'odore dell'ospedale che è l'odore con cui muori.
Mi hai scritto che siamo sulla stessa frequenza indivisibile. Colerà l'oro dai miei capelli e ci nasconderemo dentro alla gabbia che ci siamo regalati. Sei un pugno in pancia che non lascia indifferenti.

martedì 24 marzo 2009

True nervous time

E sono le finestre e le persone, che mi fanno pensare. Ci siamo versati con ambivalenza da una brocca all'altra, mescolando gli altereghi, per non fare confusione, e ci siamo guardati. Negli occhi grandi ho visto un anima piccola con grandi tagli sulle mani. La poesia mi dà musicalità che spesso mi porto in giro. Suonava l'aria e il fumo mi avvolgeva di freddo, lei rideva e io la guardavo,i sorrisi mi consolavano. Con gli artefici sembra più facile sopportare i tumori della pelle, e ci riempiremo di macchie e ci toccheremo consolanti, mi mancano i tuoi sorrisi e i tuoi occhi da poeta. Le tue frasi mi rincorrono invadenti, piene d'ira, e io le penso, e le sento ambivalenti, avvicinarsi con un rumore strano, e vorrei dirti tante cose e infondo nessuna, sei uguale a me e io odio l'amare me stessa. Vorrei solo dei divani viola e delle lenzuola nere nella mia futura casa, le candele e una vasca dove collassare di ricordi, camminare sui fili e non temere di cadere, ma poi mi hai detto che ho troppi problemi per pensare a quelli d'altri. Il giornale sulla sedia tenta il suicidio alla finestra, e chi si perde, perchè si perde, ho dato importanza al giustificare i miei bisogni, ma è sempre riaffiorato il problema del gregge, quando torna all'ovile, ne manca sempre una, la pecora nera, la pecora mia. Le undici e tredici e per domani bisogna rifare tutto da capo. Proverò a raggiungere la terra saltando il mare, a camminare su ragnatele accuratamente cucite, proverò ad accontentarmi di nessuna risposta.

sabato 21 marzo 2009

Stanza 128

E ci sposeremo con i cerotti usati solo per convincerci di non esserci fatti male. Hai fatto vibrare le corde ricoperte di polvere che non volevano suonare melodie malinconiche, ma tu l hai fatto, sono nati suoni solitari che cercavano compagnia, hanno fatto del sesso con poche orecchie di persone svogliate, ora sto ricercando strade sbagliate, ma sono interessanti e nell'entrata non mi tiro indietro.
Sono contenta di scrivere per me stessa e come i poeti maledetti non spiegare i collegamenti assurdi che puoi trovare in una poesia. Jim ha urlato di fottersi in culo e l hanno arrestato, ma era quello che si celava dietro a tutte le sue canzoni ,ma gli idioti non capivano quindi non lo denunciavano. Mi farò un bagno per sciaquare i brutti pensieri, magari con le candele accese e una sigaretta spenta tra le mani, tanto fisserei il vuoto senza accorgermene, con la pelle che scotta e i pensieri con lei, ho i graffi sulle mani. Ho ancora la lista di cose da fare ma le crocette scarseggiano negli ultimi mesi. Adesso è come se non avessi le gambe, come se fossi sospesa da qualche altra parte, e le dita non si toccano mai, non c'è chi ti tende il braccio o chi ti scrive sulla pelle senza aver paura di imprimere parole vere su qualcun'altro. Forse non riesco a trovarti perchè è come se amassi ciò che mi sfugge, come se provassi sicurezza nel sentirti scappare dalle mani, come quando non cerco nessuno perchè sono più al sicuro nelle mie convinzioni, perdo spesso qualcuno perchè non gli dimostro interesse, in realtà nessuno sa cosa c'è,i miei modi di ignorare fanno parte del mio non poter avere, ma non vuol dire che non vorrei avere. Ci vorrebbe una sonata di pianoforte, o qualcosa che mi tocchi. Non posso essere inerme a tutto credo.. Vorrei sapere anchio che tempo fa dentro alla mia testa. Ma lui è partito.

mercoledì 18 marzo 2009

Trascinarsi ancora.

"Vai alle panchine, in quella dove abbiamo scritto la frase dei truce..alla destra, appena dietro alla panchina, c'è un alberello con alla base un pacchetto di camel light da dieci. Fruga tra l'erba alta alla base dell'abero. Ti ho lasciato li due cose."

Amo le soprese quanto odio il fatto che sai che amo le soprese.
Mi consolerà del tabacco dorato, e ricamato con decori marroni, e devastanti.
Non capisco la lingua del mio cuore, ho bisogno di un'illuminazione.

venerdì 13 marzo 2009

Le forbici sono scappate in cerca di nuove forme

Tanto ora ci rincorrono con i cani.
Sono felice nel mio stato di illegalità. Ho strappato con decisione le lettere che sono volate vie, erano nere e formavano parole interminabili.
Ho bruciato troppo in fretta la mia pazienza,volevo prendere solo una fetta di quel pensiero scomodo che m picchiettava in testa come un pendolo nel silenzio, invadente. Ho letto di tipi che provavano a suicidarsi ma poi venivano salvati.
Il tempo mi prende abbastanza per il culo, mentre tu mi chiedi perché devo sempre mettere i piedi sopra a qualcosa. Io avrei solo bruciato gli spartiti dove studiavi. Ho fatto una linea intorno al mio profilo per non sforare di un centimetro, per non cambiare di una virgola, la persona che mi fa più paura quando mi guarda negli occhi sono io. Ho triplicato questi poveri sensi che ci hanno donato, e ora non riesco a trovare l'indietro. Il fucile non è nient'altro che il prolungamento dell'occhio del cecchino,sparerà prima di prendere la mira. Le forbici sono scappate in cerca di nuove forme da inventare, e io sono statica e annoiata, perdo il controllo e poi inseguo farfalle con delle reti bucate.
Non ho fondo come i bicchieri che rubo dai bar frantumati, le scheggie si stanno divertendo sotto alla pelle incisa e segnata. Nelle tue mani oscene c'è sempre un perché.
Sentire I Sex Pistols sbraitare "Johnny Be Good" è come distruggersi delle bottiglie in testa e pogare sanguinanti senza rendersi conto di niente.

"La città forma - spesso fisicamente, ma sempre mentalmente - un cerchio. Un gioco. Un anello di morte con il sesso al centro. Dirigiti verso la periferia dei suburbi cittadini. Al margine scopri zone di vizio sofisticato e noia, prostituzione infantile. a nella sordida carchia che cinge dappresso i distretti degli affari alla luce de sole, esite l'unica vera vita di strada, vita notturna. Tipi morbosi in alberghi da poco, pensioni economiche, bar, banchi dei pegni, varietà e case chiuse,in portici morenti che non muoiono mai, in strade e strade di cinema notturni.
Quando il gioco finisce comincia la Partita.
Quando il sesso finisce comincia l'Orgasmo".

giovedì 12 marzo 2009

Disperdimi nell'ambiente.

Fisso per ore il tuo nome, e mi sento invisibile.
Sono maledetta dall'amore. Ne ho troppo da dare e troppo poco da ricevere.
Per me respirare nella realtà è come inghiottire dosi di veleno nauseante che non riesco piu a digerire.
Io non ho cure, preferisco uccidermi che lasciarmi morire. E scriverò sui fogli, anzi sui non fogli, perchè come diceva Denny Kerouac "la pagina impone una struttura innaturale al flusso di coscienza". Ho scritto sulla sabbia, ho scritto sulla strada. Ho scritto su segnali stradali, su panchine, su muri, scriverei sulla pelle di qualcuno se me lo concedesse. Ho scritto su tastiere, ho scritto su banconote, ho scritto su banchi, su sedie, ho scritto su sigarette, su filtri di canne. Ho scritto su mani, su polsi, ho scritto sul gesso, ho scritto su all stars. Ho scritto su macchine, ho scritto su alberi. Ho scritto su fazzoletti, ho scritto su diari, ho scritto su sassi perduti, ho scritto su zaini, e su cartelle. Ho scritto in faccia che ho scritto dappertutto. Ma le mie parole volano via. O rimangono impresse. Vorrei solo scomparire in un cielo fun senza dover lasciar detto nulla a nessuno. Film capitati a caso che ti fanno pensare. Parole non dette, ferite aperte che voglio sposare con cerotti che hanno perso la colla. Non so se riesco a stare bene dentro al tempo che sto vivendo. Stanotte ero sveglia ma sono rimasta inerme. Sono rimasta in silenzio ad immaginare il gusto della delusione negli occhi, quando speri in qualcosa che non arriva. Si perchè è il mio perenne vivere che mi degusta di questa amarezza di volere qualcosa che non c'è. Non ho più parole per consolarvi. Sono un cazzo di perno su cui tutti fanno leva. "perchè tu hai capito come si sta al mondo". Io non ho capito un cazzo. Io vorrei solo sparire e basta. Con questa musica che mi fa troppo male, io mi faccio troppo male. Ho fissato quel fiume come qualcosa che scorre, il mio sangue scorre ma ci sono degli incidenti nelle mie arterie.
Tutto si blocca.

"Tu metti i cuori sopra alle i.
Io uccido le O con stanghette per far nascere le Q."