martedì 28 aprile 2009

Pronto?

"Veronika aveva aperto le porte del proprio inferno personale. Odiava l'amore che le era stato dato, perché non chiedeva nulla in cambio: e questo era assurdo, irreale, andava contro ogni legge di natura. Aveva sprecato la parte migliore delle sue energie, tentando di essere all'altezza dell'immagine di sé che si era creata nella mente. Nessuno può giudicare. Ciascuno conosce la grandezza della propria sofferenza, o la dimensione della totale mancanza di significato della propria vita."

Ci siamo divisi come dividiamo le mie doppie punte che si spezzano. Se fossi questa pioggia che cade incessante, incontrerei la linea morbida del tuo viso. Poi ci siamo ripromessi di passare più tempo a Bologna e di non finire tutta l'erba subito. Insieme studiamo il modo per fumare senza infiammarci i buchi appena fatti, poi ridi perché butto il fumo sul portacenere e ho gli attacchi di autismo. Pensi a difendermi perché hai letto che sono del Cancro e che come un mollusco ho sempre bisogno del guscio. Mi racconti dei pesci che non vengono uccisi perchè sai che ci sto male, alla fine li hanno messi nel laghetto e gli allungano la vita per pochi mesi. E non ci credi che sono pronta vero? Dove avranno buttato le fotografie della nostra prima vita? Prendiamo ancora multe per l'eccesso di velocità dei nostri pensieri, e qualcuno ruba i fiori dalle nostre tombe puoi giurarci, costruiscono cimiteri più grandi perché i morti hanno bisogno di più spazi. Poi mi hai detto che nella vita dovrò smettere di farmi per 9 mesi, e mi sono presa abbastanza male. I grilli alla fine ci continuano ad inseguire e noi scappiamo dalla polizia e a stringiamo le nostre mani illegali, spostando i capelli per leccarci i colli, poi contiamo che abbiamo 15 euro per arrivare fino a venerdì e i miei capelli biondi sono ancora da ricolorare. A giugno ci esamineranno il livello di maturità e poi scenderemo a Roma finalmente, e l'idea che sarà Noyz a riempirmi la pelle d'inchiostro mi fa sorridere, poi andremo al Père Lachaise a salutare un pò di vecchi amici, e Jim e Wilde, e Appolinaire, e Proust,e Moliere e il Cyrano de Bergerac. Qui c'è troppo veleno. E qualcosa mi dice che ci stiamo sotto troppo.

Veronika spinse la porta della sala di soggiorno, si avvicinò al pianoforte, aprì il coperchio e, con ogni sua forza, affondò le mani sulla tastiera. Si sprigionò un accordo folle, sconnesso, irritante, che echeggiò nell'ambiente vuoto rimbalzò sulle pareti e tornò alle sue orecchie sotto forma di un rumore acuto, che sembrava graffiarle l'anima. Ma, in quel momento, era proprio quello il miglior ritratto del suo intimo.
"Perché alcune persone tentano di opporsi al corso naturale della vita, che è quello di lottare per sopravvivere a qualsiasi costo? Stavo piangendo proprio per questo" disse Veronica. "Quando ho preso le pastiglie, volevo uccidere qualcuno che detestavo. Non sapevo che, dentro di me, esistevano altre Veronike che avrei potuto amare. Chew cos'è che spinge una persona a detestarsi?" "Forse la vigliaccheria. Oppure l'eterna paura di vivere nell'errore, di non fare ciò che gli altri si aspettano."

giovedì 23 aprile 2009

Rosso come..

Pagando psicanalisti per trovare un senso alle intermittenze del mio cuore.
Nella memoria ho ancora troppi sapori da dimenticare, vedere le cose in modo oggettivo e l'esteriorità, mentre io filtro incubi e sbroglio i punti oscuri nel mio tempio maledetto. Nella mia follia tutto è relativo, baratto la realtà con illusioni e sogni, il paradosso è che sono pienamente razionale eppure dentro di me qualcosa non va per il verso giusto, ho deviato la traiettoria della mia personalità e ora mi ritrovo alla guida dentro ad un bosco buio con tutte le foglie sul vetro, incontrollabile. Ho scomposto e deformato il mio ego senza una logica precisa, solo accostando colori e forme, gabbie di matti dove le maschere prendono vita, siamo una commedia di attori che personificano le parti mentre la crisi umoristica decade sempre di più. C'è un clima di instabilità che fa da sfondo alla mia vita disagiata, il grigio prende il soppravvento ma quando vedo il verde mi sa proprio da speranza, rosso come il sangue, rosso come il cuore, rosso come il mattone, rosso come la lingua, ti ricordi il gioco?
E' surreale come ci connettiamo nello stesso livello di delirio quando ci strafacciamo di sostanze tossiche, il nostro culto di valori semplici come pagarci da mangiare e offrire sempre l'ultimo bacio, è ben coltivato come coltiviamo le nostre piante di ganjia, mi rovesci la fortuna e mi sento al margine della mia stabilità interiore, sono la protagonista di un viaggio senza fine, troppe spinte e troppi ruoli da interpretare. Dici che non ho pudore e ti illumino il giorno come una stella deficiente, poi andremo in Olanda a olandarci un pò, poi basta solo farsi il viaggio che già ti prende bene, tra le crisi di autismo e le risate al gusto di maria, tra il carburante che sono le gambe e i fogli di poesie prima di suicidarsi, e volevo scrivere un libro intitolato "Il malocchio dei semafori", la trama avevi detto ti invoglierà a leggerlo, ma poi abbiamo troppo poco tempo per fermarci a respirare, solo quando scrivo metto in pausa la mia vita. Adesso il nero si attacca alle mie dita perchè sono mancina e passo sopra a ciò che scrivo, mi piace, è come se si imprimesse sulla pelle il ricordo di essermi fermata a scrivere, come se fosse parte di me, e poi tutti i più grandi artisti sono mancini. Posso solo lasciarmi qui, perchè ho il francese che mi attende. A volte penso di non potermi esaurire mai.

lunedì 20 aprile 2009

Equilibri

La calma apparente arriva per non andare più via e mi stabilizza il battito cardiaco, forse ne ho davvero bisogno anche se continuamente ricerco la non-ripetizione in ciò che mi circonda, tagliando le scene più deprimenti della mia vita per rendere il film meno pesante ma qualcuno sicuramente fischierà perchè l'interessante è troppo in profondità,lei dorme sul tavolo ma non sembra soffrire, sbadiglia e si accoccola meglio. Posso contare le mani che mi hanno stretta e poi mollata, posso contare su pochi occhi e poche voci per i miei momenti più autodistruttivi, io cerco qualcuno che mescoli il suo veleno con il mio, voglio vedere cosa ne verrà fuori e chi si intossicherà per primo. Io sono sicuramente indifferente a parecchie cose, sono la puttana più cinica senza novità da raccontarti per le ore da passare assieme, che poi siamo solo costretti a farci grandi dosi di realtà e uccidere i sogni prima ancora di definirli tali. Baby did you forget to take your meds? Mi spoglierò nella notte più calda di aprile e mi colorerò con le tempere più fredde, rivoli di colore blu che mi disegneranno le vene, il contorno perfetto delle mie forme che sanno da buono perchè tutto è armonico e si autosostiene, berrò il sangue e dormirò con il mio principe che si perderà nel mio regno fallito, diverrò fondamentalmente un battito di più cuori, e voglio anche un drago viola su cui collassare sotto l'allucinazione che mi so procurare. Tra le pieghe della tristezza mi rifugerò sempre, senza trovare la soluzione del labirinto perchè forse preferisco nascondermi tra quelle siepi a farmi, mangerò i fiori come quel ragazzo a piedi, camminava e scuoteva le piante, mangiava i fiori e li sputava, ci ho trovato qualcosa di romantico tra quelle dita e le occhiaie nere. Ma forse trovo sempre i cazzi miei ovunque, ma forse parlano troppo di me, e io parlo troppo poco con loro, forse è mattina solo nel mio cervello mentre tutto tace, e faccio rincorrere troppi pensieri e uccido troppe conclusioni. Sarà che mi piace stare in agonia e non sapere cosa decidere. Sarà che ho trovato la calma e questo mi fa troppo strano, ma credo che imprigionerò il principe e non scapperà più da me, avrò la certezza di qualcuno sempre pronto per me.

giovedì 16 aprile 2009

Delete all people?

Abbracciando musiche di perdizione, tra percussioni ipnotiche e dondolii anestetici, rinnego me stessa.
Lo stato di odio mi pervade e mi irriga le vene,scoppiano, mi sento come uno di quei cartoni giapponesi quando compiono le trasformazioni, ogni minima parte della mia pelle vuole esplodere, perchè mi sento dentro allo stomaco qualcosa che mi rosicchia i fili e le pareti, sento un vomito di parole che vorrei rigettare addosso a chiunque voglia centrare qualcosa con la mia vita, arrivano prendono e non lasciano un cazzo porcodio, solo nervoso e inutilità, come se vi avessero fatti con uno stampino a forma di cesso e adesso pretendete chissà cosa, MI SONO ROTTA I COGLIONI BELLI, ma alla grande, di tutti. Volete sapere la verità? di come vivo, di come sto a vedere intorno a me come tutti si prendono per il culo, come non voglio entrare in giri dove voi mi portate perchè sono necessaria alla vostra soppravivenza, vaffanculo la vostra vita vuota, come posso parlare con qualcuno, come posso mandare sempre giù il veleno ? Parole usate senza il giusto valore che hanno, gesti che ricordo e memorizzo, stronzate che raccontate per sembrare più forti, io sono fottutamente fragile e forse è per questo che sono qui a scrivere perché nella mia solitudine rifletto a quanto potrei rompermi del tutto a forza di spezzarmi, e vivo in funzione di settembre quando tutto cambierà perchè lo decido io, non vedrò più la mia famiglia che mi costringe a rifugiarmi in uno sfogo cibernetico perchè ogni parola che esce dalla loro bocca è un pugno in faccia che vorrei tirare a me stessa. Sto male fisicamente, sto male psicologicamente, ho una vita dove non faccio in tempo a rialzarmi che già ricado a terra, mi sfogo come cazzo pare a me, posso scomparire e a voi non deve fottere un cazzo. Lo Lascerò incompleto questo post come incompleta è la mia vita. Lascerò che torni la calma, in qualche maniera. Me ne andrò a fanculo da qualche parte. E come nell'isola dispersa porterò con me solo le cose di cui veramente ho bisogno. Sono una fottuta scatoletta pronta a tagliarti appena la tocchi baby.
Vorrei solo anestetizzarmi. Chiuso.

lunedì 13 aprile 2009

Casolimite.

Poi tu non vuoi andare ai compleanni e io rido. Ci siamo fumati i pensieri su della carta stagnola e sono evaporati come incenso dentro ai nostri nasi, cercando di impressionarci con le poesie più belle, cercando di nasconderci perchè loro non ci possono capire, volevo stendere il viola e sognarci su ma non era possibile raggiungere la via in tempo, giocando sui divani rotti e cercando la fine di qualche sigaretta, poi era costacurta e non crestabassa ma non importa, ancora vinciamo. Il tuo corpo è in declino ma hai gli occhi sempre accesi dicevi, non siamo piu scappati tra le gabbie per giocare a nascondino, non hai perso la ragione insieme alla follia? si avvicina il sole e saremo sempre piu sfatti, e esaltati, cerca di toccarmi dove nessuno ci è mai riuscito, sono impenetrabile e schiacciami, mi bastano le pillole della felicità per cantarti le canzoni piu assurde, una stella tatuata fra le dita e i buchi, ci siamo emarginati dal resto e ce lo vogliono ricordare, ma la mia pelle è liscia e tutto ci scivola addosso, il limite è vicino e queste storie bisogna viverle, ma tu raccontami ancora un pò dei fori dei piercing che si richiudono, e dell eternit degli anni 80, e di come ci stiamo consumando lentamente, dignità zero ma ci si fotte piano, il sole nero che non arrivava mai. Ma è quello che hai detto, la luna non era ancora del tutto piena.

sabato 11 aprile 2009

Durerà poco, lo so.

Tutto è tornato a scorrere. Ho perso praticamente i ricordi della mia vita fino ad oggi, penso che per degli infetti della tecnologia come siamo noi, guardarci dentro al pc voglia dire come guardarci dentro all anima, ci nascondi tutto ci custodisci i ricordi che ormai sono tutti documenti word o immagini jpg, ma poco importa, se il mondo va avanti è giusto seguirlo, qui ad aspettarti non c'è proprio nessuno. Ho tolto anche i vecchi poster per lasciar spazio a nuove forme, a nuovi volti da salutare prima di addormentarmi, devo trovare fuori i soldi per un sacco di cose e davvero non ce li ho. Poi oggi sono andata con mia madre in piazza cosa che non facevo da anni luce e ho riso quando ha detto : " ma che tipi ci sono nei bar" e io le ho risposto che è il motivo per cui ho una vita da asociale al contrario di mia sorella, lei ha riso e per una volta mi ha dato ragione, me la faccio bastare. Mi sto staccando da un pò di cose ultimamente, mi sembra che le coincidenze vogliano farmi staccare con ogni tipo di passato, e la cosa non mi dispiace neanche, sono sempre troppo attaccata ai miei ricordi e questo fa male, sottolinea che le cose cambiano e quasi sempre in peggio, quindi chissà forse questo 2009 mi riserva qualche novità o forse sarà sempre la solita rottura di coglioni, staremo a vedere. Nel frattempo ho perso una persona che amavo più di quanto pensassi, sentire la morte che mi è vicina in qualche modo mi schiaccia, ho pianto davvero tanto e sono pentita per il mio distacco dalle persone quando so per certo di perderle, si effettivamente si soffre di meno, ma a vedere quella bara ero più distrutta io di tanti altri, presenti ma non di certo con il cuore, io amo troppo le persone e questo mi penalizzerà sempre. Sono contenta però di essermi toltaì dalla testa il pensiero di qualcun'altro che da un pò mi rendeva irrequieta, ho capito che ciò che mi sfugge non mi merita, e quindi non combatto per cose che non valgono abbastanza il mio sforzo o per gente che va e viene come incessante corrente. Ho le mie persone e mi bastano quelle, ho anche la ganjia che più buona di così non poteva arrivare e quindi nulla oggi mi può distruggere.
Avevo voglia di scrivere, ne ho altrettanta di leggere, infatti riprendo "veronika decide di morire" e lo risfoglio perchè mi rovescia lo stomaco sempre.Ora andrò ad ubriacarmi di prosecco perchè i sabato a Rovigo sono ripetutamente depressivi. E' che oggi mi sento rinata.

giovedì 2 aprile 2009

Ho l'orgoglio per il mio niente

Mi avevi promesso che ci saremmo tatuati il nostro dolore su tutta la schiena e che poi avremmo scattato foto da inviare a nomi sconosciuti, ad indirizzi indecifrabili. Camminavamo per andare e prendere le birre e ci seguiva a braccetto la paura di quelle lettere che ci avrebbero divisi. Ma poi è arrivata solo a te e da li i pugni hanno iniziato a fare male, ci siamo distesi sulle panchine ubriachi e sotto a quel mantello di stelle mi avevi promesso che prima o poi mi avresti portata ad un concerto. Sono passati 6 anni e ora sembra che le cose tornino, che le coincidenze esistano sopratutto per chi ci crede, ora siamo diversi ma non ci siamo ancora persi, ora che quel cielo è grigio e pieno di pioggia, la mia pelle scotta perchè la febbre mi sta lentamente divorando, ma almeno per un giorno mi sono disintossicata,la cosa mi fa pensare molto, mi faccio spesso pare della serie "ma se la mia vita senza la droga fosse migliore" ma poi mi conosco quindi mi rido addosso e continuo ad ascoltare la mia musica e i miei colori, oggi mi servono più che mai.
Alla fine ci siamo accorti che siamo parecchio sensibili, anche se attorno a noi costruiamo muri per non farci toccare da emozioni più grandi di noi, anche se sembriamo i soliti sbandati depressi e paranoici che riempiono i quaderni di pensieri scomodi, poi piangiamo per i film e piangiamo anche per altre cose, che però non vi mostriamo perchè siete vuoti e inutili, e questo pezzo di cielo è nostro, anche se mi sento invisibile e ignorabile.
Questa malattia mi sta aiutando, era molto che non passavo piu di un giorno in casa, avevo bisogno di non avere attorno per un pò quello sciame di persone che mi adorano e mi venerano ma che fondamentalmente di me non capiscono un cazzo. Me l avevano chiesto una volta com'era essere una persona sempre al centro dell'attenzione, io ho risposto dicendo: come ti sentiresti se tu volessi vivere nell'ombra e qualcuno sistematicamente puntasse i riflettori su di te? La risposta era una cosa del tipo: "se hai i coglioni girati scusami!" e li ho riso, perchè avevo capito tutto. Avevo capito che frasi profonde per la gente sono cazzate filosofiche di qualche depresso che non sapeva che dire, o gente come Jim Morrison o Kurt Cobain erano dei drogati del cazzo bravi solo a suonare, per non parlare di quando mi hanno chiesto se Jim era il cantante dei Gun's'Roses. Ciò che c'è di più strano mi affascina e mi fa paura allo stesso tempo. Ma ringrazio davvero quel qualcosa perchè lui almeno c'è.